Italia, culla del repertorio clavicembalistico
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Abstract
L'"Intabolatura Nova" del 1551, prima stampa finora conosciuta con destinazione prettamente clavicembalistica, riapre il dibattito sulla funzione della musica da ballo e delle intavolature cembalistiche nel panorama della musica strumentale del '500 e nell'evoluzione della modalità verso il sistema tonale. Obiettivo principale del volume è di giustificare l'importanza dell'"Intabolatura Nova" in tale panorama, ed il ruolo nell'evoluzione della musica modale. Dall'esigenza di scrivere musica destinata alla danza nasce la letteratura per clavicembalo, la quale rivela una iniziale identità incerta, subordinata a quella organistica. Nell'intento di dare il giusto valore a un'opera che testimonia l'evoluzione della musica strumentale dalla vocale, il genere profano, anzi il non liturgico, trova nel clavicembalo un valido mezzo.